domenica 14 dicembre 2025

"Albrecht Dürer | Maria Lai. Il respiro di un viaggio"

 



13 dicembre 2025 – 15 marzo 2026
CaMuC e Stazione dell'Arte, Ulassai (NU)

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Dal 13 dicembre, la Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai presenta una mostra unica nel panorama culturale italiano: 

“Il respiro di un viaggio”, un confronto inedito tra Albrecht Dürer e Maria Lai, 
due protagonisti della storia dell’arte che, pur attraverso linguaggi differenti, condividono la stessa tensione sul senso e sul valore simbolico della loro ricerca.


Dal 13 dicembre 2025 al 15 marzo 2026, la Stazione dell’Arte e il CaMuC di Ulassai ospitano “Il respiro di un viaggio”, una mostra di rara intensità nel panorama culturale italiano che mette a confronto due figure emblematiche della storia dell’arte: Albrecht Dürer e Maria Lai.

Attraverso linguaggi distanti cinque secoli ma uniti da una sensibilità condivisa per il valore evocativo del segno e per la ricerca di significato, la mostra invita a riscoprire il potere dello sguardo e dell’immaginazione.

L’esposizione, curata da Marco Peri e Luca Baroni, offre l’opportunità eccezionale di ammirare da vicino alcuni tra i più importanti capolavori dell'opera grafica di Dürer, provenienti da prestigiose collezioni private. Maestro assoluto del Rinascimento europeo, Dürer fu non soltanto un maestro indiscusso dell’incisione, ma anche un innovatore capace di fondere l’eredità gotica con la nuova sensibilità umanistica, introducendo nei suoi lavori una profondità psicologica e un’esattezza formale che hanno segnato in modo permanente la storia dell’immagine. Le sue celebri incisioni – tra cui Melancolia I o Il Cavaliere, la Morte, il Diavolo, Il figliol prodigo e il Mostro Marino – testimoniano una sensibilità estremamente curiosa, attenta alla natura e ai misteri dell’animo umano.

In dialogo con questo universo visionario si presenta una selezione di opere di Maria Lai, artista sarda di riconosciuta rilevanza internazionale. La sua ricerca, radicata nelle tradizioni arcaiche della Sardegna, si apre a una dimensione poetica e universale. I Presepi, i Libri cuciti e in ceramica, i Pani e la straordinaria Via Crucis del filo bianco, testimoniano una sensibilità capace di trasformare materiali semplici in forme di forte intensità evocativa. La sua opera, intuitiva e sospesa in un altrove senza tempo, introduce un registro contemporaneo che entra in risonanza poetica con la rigorosa costruzione formale di Dürer.

L’incontro tra i due artisti trova la sua sintesi nei temi che danno il titolo alla mostra: il respiro, inteso come soffio vitale e ritmo interiore; e il viaggio, come dimensione fisica e spirituale, apertura alla scoperta e spazio privilegiato di trasformazione e rivelazione. Attraverso questo percorso, la mostra fa emergere corrispondenze inattese e restituisce la continuità delle grandi questioni dell’arte: il mistero, la spiritualità, il rapporto con il tempo e con l’immaginazione.

La forza del progetto risiede nella sua impostazione originale, che mette in relazione un protagonista centrale del Rinascimento europeo con una delle voci più significative dell’arte contemporanea. Oltre trenta opere originali di Dürer permettono di immergersi nella complessità del suo linguaggio, mentre le opere di Lai introducono una risonanza poetica che consente di rileggere la sua produzione in una prospettiva più ampia e internazionale. Ne nasce un percorso che attraversa i secoli, intrecciando rigore, simbolo e spiritualità in una trama capace di parlare con intensità anche al presente.

La mostra nasce dalla collaborazione tra Marco Peri, Direttore della Stazione dell’Arte, e Luca Baroni, Direttore della Rete Museale Marche Nord e studioso di storia della grafica. Le loro competenze complementari hanno dato forma a un originale percorso di lettura storica e sensibilità contemporanea.

Il Museo CaMuC e la Stazione dell’Arte di Ulassai, luoghi fortemente identitari e carichi di memoria, diventano il contesto ideale per accogliere un viaggio artistico e umano che invita il pubblico non solo a osservare, ma anche a lasciarsi coinvolgere. “Il respiro di un viaggio” si configura così come un’esperienza che unisce passato e presente, riattivando il potere dell’arte di aprire spazi di pensiero, emozione e possibilità.

Marco Peri, Direttore della Stazione dell’Arte, afferma: “La Fondazione Stazione dell’Arte si prepara a celebrare nel 2026 i vent’anni dalla sua apertura. Sarà un anno importante, scandito da nuove mostre e iniziative speciali dedicate a Maria Lai. Il percorso espositivo della collezione permanente viene costantemente rinnovato per valorizzare la profondità e la ricchezza della sua eredità artistica. Insieme alle guide della Stazione dell’Arte e del museo CAMUC presentiamo al pubblico percorsi di conoscenza che approfondiscono la vita e l’opera dell’artista, favorendo una comprensione più ampia del suo lavoro”.

Promossa dal Comune di Ulassai, l’esposizione è prodotta dalla Fondazione Stazione dell’Arte, con il supporto organizzativo di Comediarting e con la collaborazione di Arthemisia per la comunicazione e la promozione.

Il progetto è finanziato dall’Unione Europea attraverso NextGenerationEU, nell’ambito del PNRR | Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicato alla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi.




Sedi espositive
Ulassai, CaMuC e Stazione dell'Arte
Via Garibaldi, 49, Ulassai (NU)

Date al pubblico
13 dicembre 2025 – 15 marzo 2026
Inaugurazione sabato 13 dicembre ore 11:00 Museo CaMuC

Orari di apertura
Martedì – Domenica: 09.30 – 13.30 / 14.30 – 18.30
Lunedì: Chiuso

Attività per il pubblico
Sono previste tutti i giorni visite guidate incluse nel biglietto d’ingresso, nei seguenti orari: 
9:30 - 11:00 - 14:30 – 16:00
Le attività saranno condotte dalle guide della Stazione dell'arte.
Per informazioni e prenotazioni: stazionedellarte@tiscali.it
Percorsi speciali per le scuole su prenotazione

Info su orari e biglietti
T. +39 350 132 2810
stazionedellarte@tiscali.it

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Grandi Langhe e il Piemonte del Vino edizione 2026

 


Appuntamento a Torino

GRANDI LANGHE E IL PIEMONTE DEL VINO EDIZIONE 2026: ALLE OGR DI TORINO IL 26 E 27 GENNAIO IL GRANDE EVENTO DEL VINO PIEMONTESE

Torna alle OGR di Torino, il 26 e 27 gennaio 2026, Grandi Langhe e il Piemonte del vino, la manifestazione professionale, nata da un’iniziativa dei Consorzi Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e del Roero e oggi supportata anche dal Consorzio Piemonte Land of Wine, dedicata oltre che alle nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero a tutti gli altri vini che raccontano leccellenza enologica delle colline piemontesi. 

Due giorni intensi di degustazioni rivolte a operatori, stampa e professionisti del settore, che potranno incontrare i produttori provenienti da Langa, Roero e da tutte le principali aree vitivinicole del Piemonte, comprese le denominazioni di Alto Piemonte, Monferrato, Astigiano e le realtà specializzate in spumanti metodo classico e metodo charmat

Per dare l’idea della grande varietà di territorio che proporrà l’edizione 2026, alle OGR saranno presenti e riconoscibili anche realtà vitivinicole come il Tortonese, l’Ovadese, il Chierese, il Canavese. Si tratta di aree in grande crescita di valore, volumi e percezione, il cui coinvolgimento concreto conferma come la manifestazione sia diventata a tutti gli effetti l’evento “en primeur” dell’intero Piemonte vinicolo

I numeri parlano chiaro: alla manifestazione di Torino hanno aderito 510 Cantine, 375 dalle Langhe e dal Roero e 135 dagli altri territori vinicoli della regione. È la conferma di come ledizione 2026, per adesioni, ambiti, ampliamento dell’offerta e attenzione dei media e degli operatori, rafforzi il ruolo di Grandi Langhe quale piattaforma di riferimento per promuovere il vino piemontese nel mondo. Nello stesso tempo è affermato il ruolo delle OGR di Torino che in tema vino sono luogo ideale di incontro tra tradizione e innovazione, ricerca e divulgazione, comunicazione e promozione. 

Gli spazi ampi, i servizi tecnici di alto livello e un contesto architettonico unico nel cuore della Torino Industriale di un tempo, permettono ai visitatori di assaggiare in modo accurato le nuove annate e conoscere da vicino le storie dei produttori, dalle grandi Cantine alle realtà familiari.

«Grandi Langhe rappresenta un momento fondamentale per il nostro territorio, una chiave di volta che fa della narrazione reale dei nostri vini il punto focale di un grande disegno di promozione internazionale» dice Sergio Germano, presidente del Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani. «È loccasione - spiega - per raccontare a professionisti e buyer internazionali, a giornalisti e comunicatori dall’Italia e dal mondo, la qualità e la complessità dei nostri vini, frutto di un lavoro che nasce dal profondo rispetto per i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato dal 2014 Patrimonio Mondiale dell’umanità tutelato dall’Unesco. E in questo senso, attraverso Grandi Langhe, è il confronto diretto con il pubblico specializzato che ci permette di valorizzare al meglio ogni nuova vendemmia».

Alla kermesse torinese accanto ai grandi rossi di Langa, saranno protagonisti anche i vini del Roero, con i loro profili identitari. «È una vetrina strategica che, negli anni, edizione dopo edizione, è diventata uno dei più importanti eventi del vino in Piemonte e in Italia» afferma Massimo Damonte, presidente del Consorzio Tutela del Roero. «Offre - annota - la possibilità di dialogare con un pubblico specializzato internazionale attento, curioso e sempre più sensibile alla qualità, all’origine e al racconto genuino e diretto dei nostri vini. Il fatto poi di presentarci come Piemonte, come massa critica del vino con tutti i territori rappresentati, sono certo sia il modo più corretto a attrezzato per affrontare momenti sfidanti come quelli che stiamo attraversando».

Levento rientra nel progetto di promozione unitaria del sistema vitivinicolo regionale coordinato dal Consorzio Piemonte Land of Wine, che riunisce le principali realtà consortili vinicole piemontesi e che supporta in pieno Grandi Langhe e il Piemonte del vino. «È un evento principe del vino in Piemonte e dimostra una volta di più la forza della collaborazione fra i territori vitivinicoli» sottolinea Francesco Monchiero, presidente del consorzio. «Lunione di Langa, Roero, Monferrato, Astigiano e Alto Piemonte, insieme ai produttori di spumanti e alle altre denominazioni e aree produttive come Ovadese, Chierese, Tortonese, il Monferrato astigiano e alessandrino con l’Acquese, le doc e le docg del Nord Piemonte e delle province di Novara e Vercelli, con le loro dieci denominazioni e del Torinese con i territori, oltre che di Chieri anche del Pinerolese e del Canavese, insieme ai 14 Consorzi vinicoli in rappresentanza e tutela delle varie aree e denominazioni, offre unimmagine completa, moderna e all’avanguardia del nostro patrimonio enologico. Grandi Langhe, nata dall’impegno dei Consorzi Barolo e Barbaresco e Roero e ora implementata dal supporto di Piemonte Land in una chiara ottica piemontese, è un appuntamento che rafforza la presenza del Piemonte sui mercati globali. Un’azione che, mai come in questo momento storico, è vitale per la nostra economia vinicola e per l’intero sistema Italia che si fonda su un Made in Italy da difendere e promuovere nel segno di una diplomazia culturale che è uno degli strumenti più importanti e preziosi non solo per il Piemonte, ma per l’intero Paese. I numeri della manifestazione sono in crescita - annota Monchiero - è il segno che il mondo del vino piemontese c’è e ha voglia di prendersi lo spazio che merita in Italia e nel mondo».

Saranno oltre 700 le etichette dedicate alla sala stampa, riservata esclusivamente agli ospiti “media”, i quali potranno assaggiare con assistenza e guida di esperti sommelier.

Le degustazioni si svolgeranno dalle 10 alle 18 in entrambe le giornate. 

Lingresso è riservato ai professionisti su registrazione, possibile già dal 15 di dicembre sul sito https://www.grandilanghe.com/ 

Grandi Langhe e il Piemonte del vino edizione 2026 si conferma così un appuntamento imprescindibile per chi desidera conoscere da vicino leccellenza vinicola piemontese, in un contesto internazionale e di elevato prestigio.

LA DOC DELLE VENEZIE BRINDA ALL’INGRESSO DELLA CUCINA ITALIANA NEL PATRIMONIO UNESCO

 



venerdì 12 dicembre 2025

Le Porte della Speranza

 Presentazione e inaugurazione della

prima Porta della Speranza

progettata da Michele De Lucchi e installata in Piazza Filangieri

 

venerdì 19 dicembre 2025, ore 16:00

 

Casa Circondariale Milano San Vittore

“Francesco Di Cataldo”

 

 



 


Venerdì 19 dicembre 2025, con la presentazione della prima Porta della Speranza progettata da Michele De Lucchi davanti alla Casa Circondariale di Milano San Vittore “Francesco Di Cataldo”, prende ufficialmente avvio Porte della Speranza, progetto internazionale dedicato al dialogo tra arte, comunità carcerarie e società civile. Promossa dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede in collaborazione con il DAP Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e realizzata dal Comitato Giubileo Cultura Educazione con Rampello & Partners con il contributo di Fondazione Cariplo, l’iniziativa inaugura così il suo primo momento pubblico, anticipando un percorso artistico, educativo e sociale che si svilupperà tra la fine del 2025 e il 2026.

 

Ispirato al gesto simbolico dell’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia all’inizio del Giubileo 2025, il progetto invita grandi interpreti della cultura contemporanea a creare una serie di “porte artistiche” in relazione diretta con gli istituti penitenziari. Le opere, installate davanti alle carceri coinvolte, diventeranno segni di passaggio e rigenerazione, rivolti ai detenuti e insieme all’intera comunità.

1925 – 2025 Nel centenario di FENDI L’uscita del libro che racconta la fondatrice Adele Fendi

 

QUANDO L’OSPITALITÁ È CULTURA

 


Villa Franciacorta: un borgo del Cinquecento splendidamente recuperato, una cantina ipogea integrata nel paesaggio, 22 appartamenti finemente restaurati da vecchi alloggi dei contadini, un ristorante a valorizzare la cultura dell’accoglienza. Questo il modello che ha portato la Guida Viniplus 2026 Ais Lombardia ad assegnare il premio Enoturismo e Ospitalità 2026

Monticelli Brusati (BS), 10 dicembre 2025 — Accogliere: parola - derivante dal latino - che indica l'atto di ricevere, far entrare e rendere partecipe qualcuno, aprendosi all'altro. È con questo spirito, esteso a tutto il territorio a partire dal borgo Villa Franciacorta, che Roberta Bianchi, con il padre Alessandro, avviarono negli anni ‘90 l’attività di accoglienza in Villa Franciacorta, allora “solo” azienda agricola con produzione vitivinicola.  “L’enoturismo non era un trend ma c’era un forte desiderio da parte nostra, mia e di mio padre, di aprire il nostro borgo all’accoglienza e così iniziammo questa avventura”, sottolinea Roberta Bianchi, che, affiancata dal marito Paolo e ai figli Alessio e Matteo conduce l’attività di Villa Franciacorta. Oggi quell’avventura è evoluta in una struttura ricettiva, Villa Gradoni Charme & Nature, dimora di stile, dove il calore familiare rimane l’ingrediente fondamentale ed inestimabile dell’accoglienza della famiglia Bianchi/Pizziol. Una eccellenza a livello nazionale riconosciuta anche da AIS Lombardia, che nei giorni scorsi ha conferito a Villa Franciacorta il Premio Enoturismo e Ospitalità 2026, “Per l’impegno nel preservare e condividere l’anima del territorio attraverso l’esperienza del vino, in un luogo dove la vigna incontra la bellezza del borgo e l’ospitalità diventa racconto.

Accoglienza è aprire le porte di casa propria, della propria cantina, perché il vino è emozione, è ricordo, un filo rosso che lega memoria e futuro afferma Roberta Bianchi. “Crediamo sia fondamentale far entrare i visitatori nella nostra realtà, far capire la filosofia produttiva, il lavoro e l’attenzione meticolosa che richiedono ogni giorno, non sentendosi mai arrivati. A chi c’era prima di noi il merito del lavoro e della visione, a noi lo stimolo nel migliorare ciò che è stato avviato, mentre alle future generazioni il compito di proiettare la Franciacorta verso il futuro. Questo premio è il riconoscimento di un impegno quotidiano volto custodire e trasmettere l’anima della Franciacorta, offrendo un’esperienza vera, rispettosa delle radici e capace di parlare a chi arriva da vicino e da lontano. Grazie ad AIS per saper ogni giorno valorizzare con emozione e con il cuore quello che noi con passione facciamo."

Villa Franciacorta è un luogo dove il tempo sembra rallentare, dove le vigne si arrampicano sui terrazzamenti antichi; un borgo cinquecentesco che custodisce il respiro delle generazioni che lo hanno abitato. È qui che un progetto visionario si è trasformato in un luogo vivo, preservato e rigenerato a partire dal 1960, quando Alessandro Bianchi decise di restituire dignità a un borgo in abbandono. Oggi Villa Franciacorta rappresenta un modello di enoturismo evoluto e coerente, un intreccio di accoglienza autentica, paesaggio integro, vino millesimato prodotto solo con uve di proprietà, ricerca costante, un esempio concreto di sostenibilità.

Nato negli anni ’90 - e pionieri in questo - nasce Villa Gradoni apre le porte con i suoi primi 6 appartamentioggi ospita Villa Gradoni Charme & Nature, vanta 22 appartamenti ricavati dalle antiche abitazioni dei contadini. Due piscine, giardini, aree barbecue, percorsi naturalistici e esperienze pensate anche per famiglie con bambini, vicinanza con il Lago d’Iseo e con le principali città d’arte delineano un’offerta che combina natura, storia e comfort contemporaneo.

Nel cuore del borgo, nelle antiche scuderie, sorge poi Éla, Osteria in Villa: un luogo dalla forte identità, dove cucina e accoglienza diventano un’estensione dei valori di Villa Franciacorta. Qui la cucina unisce tradizione bresciana, ingredienti a km 0 e interpretazioni contemporanee. Risotti, punta ripiena, verdure coltivate nei campi della Franciacorta, pesci del lago, formaggi di malga: ogni piatto è pensato per dialogare con i Millesimati di Villa Franciacorta.

La produzione vitivinicola di Villa Franciacorta è guidata da una filosofia chiara: solo uve di proprietà, solo millesimati, solo lieviti autoctoni selezionati e brevettati, metodo artigianale con remuage esclusivamente manuale, solo viticoltura biologica, certificazione ISO 14001. Tutte scelte fortemente identitarie che nascono dall’idea che “Franciacorta non sia una bandiera da sventolare, ma un credo”. La produzione avviene nelle splendide cantine ipogee caratterizzate da un susseguirsi di gallerie sotterranee, dove riposano circa un milione di bottiglie in attesa, un giorno, di meritarsi potersi fregiare del millesimo di Villa Franciacorta.

 

Sei opere del Premio Lissone 2025 entrano nella Collezione permanente del MAC

 

Teatro Linguaggicreativi presenta CORPI SUL PALCO® UNA SERATA DI PERFORMANCE A TEATRO

 Luisa Cassandra Bruni | LETIA-Letizia Cariello | Carola De Marchi ed Eugenia Ingegno | Zehra Doğan | Julia Krahn con Yvonne Florentine Schleuß | Il Circo Rurale di Rikyboy con Andrea Nani | Carmen Schabracq | Stefano Tolusso | Luca Valli | VENERDISABATO

 

Presenta Andrea Contin

 

sabato 13 dicembre 2025 | ore 19:30

 

c/o teatro fACTORy32 | via Giacomo Watt 32 | Milano


 

 

Sabato 13 dicembre 2025 alle ore 19:30, il teatro fACTORy32 di Milano ospita la sesta edizione dal vivo di Corpi sul palco®, la rassegna curata da Andrea Contin e prodotta da Teatro Linguaggicreativi, che da anni porta le performance delle arti visive nello spazio teatrale. Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, Corpi sul palco® e Teatro Linguaggicreativi si affidano nuovamente al teatro fACTORy32 come collaborazione stabile tra due realtà affini e complementari, unite dal desiderio di far dialogare scena e arti visive in un contesto condiviso.

 

Le esibizioni seguiranno un filo conduttore estemporaneo, presentate da Andrea Contin, curatore della rassegna e a sua volta artista performer, con gli interventi di Luisa Cassandra Bruni, LETIA-Letizia Cariello, Carola De Marchi ed Eugenia Ingegno, Zehra Doğan, Julia Krahn con la partecipazione di Yvonne Florentine Schleuß, Il Circo Rurale di Rikyboy con Andrea Nani, Carmen Schabracq, Stefano Tolusso, Luca Valli e il duo VENERDISABATO. Diverse generazioni, provenienze geografiche, poetiche e sensibilità si alterneranno in una serata unica, dove la fragilità diventa linguaggio e la presenza fisica si fa spazio di relazione, resistenza e visione.

 

Dalla scorsa edizione di Corpi sul palco® il mondo è profondamente cambiato. Eventi catastrofici e tragedie collettive hanno attraversato questi mesi lasciando segni indelebili nella vita e nello sguardo di ciascuno. E che la nuova edizione cada il 13 dicembre, festa di Santa Lucia, è una coincidenza che regala un filo poetico e simbolico potentissimo da legare alla condizione attuale del mondo: la perdita dello sguardo, la difficoltà di vedere con chiarezza in tempi di oscurità, ma anche la tenacia della luce che resiste. Anche la performance, linguaggio fragile e radicale per eccellenza, non può che risentirne: in scena si riflettono inevitabilmente inquietudini, urgenze e nuove consapevolezze che risuonano come presenze, anche quando non vengono nominate.

 

Come da tradizione di Corpi sul palco®, il programma nasce non da un tema imposto ma dal confronto diretto tra artiste e artisti, in un progetto che si costruisce nel rapporto tra pari, dove le connessioni e il dialogo sostituiscono le scelte curatoriali. Ogni edizione è così un laboratorio vivo, in cui la performance trova cittadinanza per ispirazione degli artisti stessi, come ricordava Pietro Gaglianò nel suo testo Psicopatologia della Performance.

 

Nato da un’idea di Ilaria Piccardi e dall’incontro tra l’artista Andrea Contin con Simona Migliori e Paolo Trotti di Teatro Linguaggicreativi, Corpi sul palco® ha esordito a teatro nel 2019 e, dopo le edizioni online durante il lockdown – culminate nella mostra al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka (Capitale europea della cultura 2020) – ha attraversato formati ibridi e collaborazioni internazionali fino al ritorno stabile in presenza dal 2021. A Corpi sul palco® si affianca Corpi 2.0®, la residenza itinerante per performer ideata da Andrea Contin che, dopo le prime due edizioni a Bienno Borgo degli Artisti (Val Camonica, 2023), al MACC di Calasetta (Sud Sardegna, 2024) e a Sottomarina di Chioggia (Venezia, 2025), proseguirà nel 2026 con una nuova tappa estiva dedicata alla ricerca site-specific e alla formazione condivisa. Continua inoltre la collaborazione con DUNE – Arte Paesaggi Utopie, campus creativo transdisciplinare di Accademia Mutamenti, partner ormai storico del progetto.

 

Giunta alla sesta edizione dal vivo, Corpi sul palco® conferma la propria vocazione a far dialogare teatro e arti visive in un progetto corale e indipendente, dove le possibili declinazioni del corpo e la necessità dell’incontro diventano strumenti di pensiero e di coscienza condivisa.

SALMON GURU MILANO ACCENDE IL CAPODANNO

 


Celebra l’arrivo del 2026 con una serata di Capodanno fuori dagli schemi: un'esperienza immersiva che unisce mixologycucina e musica in un’unica notte ad alto voltaggio.

 

Il percorso gastronomico si apre con un elegante Champagne Start, un calice di R de Ruinart, per dare ufficialmente il via alle celebrazioni. Seguono due drink inclusi, a scelta tra gli iconici cocktail signature. Il menu è un viaggio tra suggestioni internazionali e comfort food elevato al quadrato: protagonista il Gambero Rosso, servito con ceviche, paté d’olive, insalata russa e pane carasau croccante; poi Polpo al kamado con purè di patate, cavolo nero saltato, porro confit e salsa Macha. Non mancano le crocchette di melanzane con lenticchie rosse, stracciatella e un twist di cacao crudo, fino alle costine glassate in salsa BBQ e miele, con insalatina di cipollotto e sesamo. Il finale è un classico delle feste ma rivisitato in chiave Salmon Guru: Panettone & Crema.

 

A scandire il ritmo della notte e infuocare gli animi ci penserà il DJ set di Nora Bee, che accompagnerà gli ospiti dalle 22 fino alle 2 del mattino, trasformando il locale in un concentrato di energia, vibrazioni e ritmo.

 

Salmon Guru Milano è la destinazione perfetta per chi vuole vivere un Capodanno controcorrente: a volume alto, con il calice pieno e lo spirito libero.


Clicca nell'invito sotto

per scopire il menù e riservare il tuo tavolo.

 

Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede presenta JONATHAS DE ANDRADE a cura di Cristiana Perrella